venerdì 27 settembre 2013

LE RICHIESTE

LE RICHIESTE

Tra le persone del mondo universitario cerchiamo chi sia disposto a mettere a disposizione le proprie conoscenze e parte del proprio tempo per sostenerci nella didattica. Affinché sia garantito un minimo di continuità nella preparazione degli esami, è necessario che, chi aderisca al progetto, sia disponibile a entrare in istituto per l’insegnamento almeno una volta la settimana. Non chiediamo ai volontari di legarsi al progetto a tempo indeterminato, è sufficiente l’impegno volto a portare gli studenti ad affrontare almeno un esame. Ad esempio, nel caso in cui chi fosse disposto ad aderire alla nostra iniziativa non se la sentisse di gravarsi di tale impegno per lungo tempo (perché molto impegnato oppure perché insicuro che questa esperienza sia quella “giusta” per lui) potrebbe proporsi offrendo la propria disponibilità per i tre o quattro mesi, tempo sufficiente ad aiutare gli studenti nell’affrontare un singolo esame, e poi “liberarsi” dall’impegno. Per noi sarebbe, comunque, un grande aiuto.
Dalle istituzioni, enti pubblici o privati, chiediamo facilitazioni di carattere economico, nella forma di borse di studio per gli studenti detenuti impegnati nel progetto e meritevoli, da un lato; e borse lavoro per chi dall’esterno decidesse di dedicarsi in pianta stabile ad insegnare ai componenti del gruppo, dall’altro.
Nei confronti degli studenti o dei neolaureati che in futuro decidessero di continuare ovvero di iniziare a partecipare al progetto “ Libertà di studiare “, una forma di retribuzione rappresenterebbe un indubbio stimolo. Si pensa ad una borsa lavoro per una cifra indicativa di 700 euro mensili. In questa maniera, per gli esterni l’impegno passerebbe dall’attuale titolo di volontario a quello di persona retribuita; per noi studenti interni, significherebbe, invece, poter chiedere loro una presenza fissa ed un’attenzione maggiore, con effetti immediati sulla qualità della didattica e del supporto offerti.
D’altro canto, offrire una borsa di studio per una cifra di 300 euro mensili allo studente più meritevole (somma di denaro sufficiente a vivere senz’affanno e dignitosamente all’interno del carcere ) e secondo criteri da concordare, creerebbe una sana competizione tra gli studenti.
             
              Borsa lavoro                                                                    Borsa di studio
                   700 euro x                                                                       300 euro x
                     12 mesi =                                                                         12 mesi =
              8.400 euro totale                                                             3600 euro totale
                                    Totale spesa progetto: 12.000 euro per anno.

Borsa di lavoro e borsa di studio, creano l’elemento strutturale su cui fare affidamento per lo sviluppo del progetto nel tempo, al di là delle iniziative degli attuali partecipanti.
In generale, servono i testi indicati dai Professori del corso di laurea su cui preparare gli esami. Non sono necessari libri di diritto in genere, e non tanto perché non verrebbero apprezzati quanto per la circostanza pratica che gli spazi all’interno del carcere sono scarsi, quindi preziosi, per cui trovare dove collocare eventuali libri in eccesso diventa complicato. Per questa ragione chiediamo, a chi decidesse di sostenerci, di concordare con noi i titoli prima di provvedere ad inviarli.

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